UAE, Gianetti non ha dubbi: “Tadej Pogacar fa parte della categoria dei Merckx, Anquetil e Indurain”
Tadej Pogacar continua a vincere e sorprendere. Una carriera da record quella del talento sloveno, che dal 2019 ad oggi colleziona successi, dimostrando che la sua precocità non è un fuoco di paglia, ma che può addirittura ancora crescere. Una classe cristallina che ha messo tutti d’accordo e che lo scorso anno è esplosa in maniera ancor più dirompente con la conferma al Tour de France e gli splendidi trionfi a Liegi – Bastogne – Liegi e Il Lombardia. Vittorie alle quali ha aggiunto sabato scorso la Strade Bianche, con un lungo assolo di cinquanta chilometri che ha impressionato per la capacità di improvvisare, resistere e dominare una corsa nella quale aveva già mostrato di poter fare bene, ma forse nessuno si aspettava davvero così tanto, considerando anche tutti i grandi rivali presenti.
Un successo che dunque gli è valso gli applausi unanimi di appassionati, compagni, rivali, dirigenza ed ex ciclisti. Tra i quali anche il più grande di tutti, quell’Eddy Merckx a cui inevitabilmente tutti vengono regolarmente paragonati. Un confronto al quale, forse per la prima volta, si potrebbe anche credere (pur sempre con tutti i dovuti limiti che un paragone del genere può contenere implicitamente). “Pogacar è un campionissimo – ha commentato il Cannibale alla Gazzetta dello Sport – È unico, a soli 23 anni, mi piace perché parte sempre per vincere. Fuoriclasse come lui fanno bene a questo sport. E vedrete che alla Milano – Sanremo…”
Proprio la Classicissima è il prossimo grande obiettivo del classe 1998, che non nasconde di voler puntare in carriera a misurarsi con tutte le grandi corse del ciclismo, con il sogno di vincere le cinque monumento che è tutt’altro che un’utopia, ma un progetto concreto. Pronto a guidarlo in questa impresa è il suo team manager Mauro Gianetti, che dopo il trionfale arrivo in Piazza del Campo ha lasciato da parte la prudenza e la consueta pacatezza con cui commenta gli exploit del suo pupillo
“Ha fatto una impresa alla Merckx – spiega a RTBF – Nel ciclismo ci sono stati dei grandissimi corridori, come anche Bernard Hinault e Miguel Indurain e lui fa parte di questa categoria. Sono dei fenomeni. Lui adora attaccare e vincere di potenza. Abbiamo visto che può essere protagonista su ogni terreno. Vedremo cosa potrà fare al Giro delle Fiandre, ma finora tutto quel che ha fatto gli è riuscito“.
A renderlo speciale, non è solo la grandissima capacità fisica, ma anche la tenuta mentale e psicologica, quell’atteggiamento volto a divertirsi e divertire, puntando sempre al massimo obiettivo. “Tadej è incredibile – rilancia Gianetti – Ha visto la situazione a 50 km dal traguardo ed è partito, non sappiamo veramente perché! Ci ha fatto un po’ paura perché il gruppo era ancora abbastanza numeroso e con squadre che avevano più corridori a disposizione, ma quel che ha fatto è qualcosa di davvero impressionante. Inoltre, anche se fosse stato ripreso nel finale, avrebbe ancora fatto grandi cose e avrebbe dato spettacolo fino alla fine. È impressionante e ci sorprende ogni volta. Sappiamo che è un grande campione, ma qualcosa come quella è qualcosa di straordinario. Ha una serenità… non ha paura e fa queste cose con grande facilità!”
Impegnato attualmente alla Tirreno – Adriatico, iniziata con un buon terzo posto a cronometro dietro solamente a grandi specialisti come Filippo Ganna e Remco Evenepoel, Pogacar sarà poi impegnato alla Milano – Sanremo, al Giro delle Fiandre e alle Classiche delle Ardenne, prima di focalizzarsi sul Tour de France nella seconda parte di una stagione che dovrebbe poi vederlo anche, per la prima volta, partecipare a due GT con la presenza anche alla Vuelta a España. E non sono in pochi a pensare che potrebbe anche vincerle tutte queste corse…
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